Una delle frasi tipiche che mi vengono dette da colleghi, professionisti e imprenditori è “non ho tempo”.
Ed ogni volta mi verrebbe da fargli la domanda “Lo dici come fosse gestito da qualcun altro!”.
Come se fosse il tempo a decidere le loro vite.
Non fraintendetemi, sicuramente su sette miliardi e mezzo di persone ci sarà sicuramente qualcuno che ha la propria giornata schedulata in tempi così stretti da non permettersi di andare in bagno, ma sarà rappresentata sempre e solo da una piccola minoranza.
Voglio concentrarmi sul resto di coloro che utilizza la frase “non ho tempo” per non ammettere a se stessi che la sfida che hanno di fronte è troppo impegnativa ed allora pronunciano tale frase per ammettere la propria sconfitta.
Non so che pensiate, ma sinceramente la frase “non ho tempo” assomiglia tanto ad una scusa, una semplice scusa per scaricarsi le proprie responsabilità. Per evitare di fare una cosa che non vogliamo fare oppure affrontare. Inoltre questo trasmette un’immagine ansiosa debole ed affannata di sé.
Quindi che suggerisco di fare?
Se non è di gradimento quello che ci è stato proposto sarebbe meglio dire che si hanno altre priorità oppure che non rientra negli obiettivi che ci siamo posti nella vita o nel lavoro.
Sicuramente si è più apprezzati e si appare più solidi e sicuri di noi. Si trasmette sicurezza ed affidabilità (interessante è legare questo concetto con la propria lista dei valori).
Importante è non dire mai a noi stessi che non abbiamo tempo per noi, sui nostri progetti o sulle sfide che dobbiamo affrontare in ogni giorno. E’ anche vero che bisogna accettate di avere cose più interessanti o verso cui si prova maggiore entusiasmo, interesse o anche solo curiosità.
Ricordiamoci solo di una cosa. Il nostro tempo ha un inizio e una fine.
Ed è un’entità della quale (solo noi stessi) possiamo avere il pieno controllo.
“Gli uomini che non hanno mai tempo sono quelli che fanno pochissimo” Georg Lichtenberg
In merito all’argomento trattato vorrei condividere questo video di Jay Shetty che dopo aver trascorso tre anni in India tornò in Occidente per condividere sui social media tutto ciò che ha appreso.